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Metà del Trecento. Un uomo, di ritorno da un viaggio, si fa strada nei campi assolati attorno a San Gimignano. Ancora qualche attimo e sarà di nuovo a casa, tra le braccia della moglie e della figlia di pochi anni. È felice. Non immagina che solo una manciata di ore più tardi gli zoccoli di una ricca cavalcatura calpesteranno tutto quello per cui ha sempre vissuto, trascinandolo in un abisso di follia e disperazione. Siena, 1359. Strani incidenti turbano la quieta quotidianità dello Spedale di Santa Maria della Scala, a un passo dal duomo, brulicante di viandanti e pellegrini alla volta di Roma. Apparizioni, misteriose trasformazioni. Fenomeni che sfiorano il soprannaturale. Spiegabili, volendo, ma come? Un'anima che non sa darsi pace e un'intera comunità che prova a ritrovare un equilibrio, soprattutto in vista della festa più importante dell'anno e delle sue rappresentazioni, fantasmagoriche e mirabolanti come mai nella storia dello Spedale. L'ultimo atto, per entrambe, sarà un omicidio. Violento, sacrilego. Venuto dal cielo, come la più canonica e la più atroce delle vendette divine. E come ogni intervento divino, apparentemente lontano da ogni possibile - o accettabile interpretazione razionale.